Il profeta Ezechiele è inviato da Dio
al popolo d’Israele. Il popolo viene definito come un popolo di
"ribelli" e di "figli testardi e dal cuore indurito" come
dice la prima lettura. Dio, però, non si arrende. Egli ha mandato il profeta
perché il suo popolo sapesse che Egli non ha abbandonato
i figli di Abramo: un profeta è in mezzo a loro. Ezechiele accoglie la sua
missione. Allo stesso popolo "ribelli" e di "figli testardi e
dal cuore indurito" viene mandato Gesù. I suoi discepoli sanno che Gesù
"il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di
Giuda e di Simone". Restano, perciò, stupiti dalla sua sapienza e dai suoi
prodigi. Probabilmente ne avevano sentito parlare. Da qui la loro incredulità.
Un falegname può avere la fama di un sapiente e di un taumaturgo? No,
impossibile. Questo pregiudizio stupisce Gesù. Egli, infatti, "si
meravigliava della loro incredulità".
Ci sono due domande che possiamo
notare. La prima domanda è “Gesù aveva per davvero fratelli e sorelle?” per quanto riguarda la famiglia di Gesù, diciamo che
sono domande retoriche, che non cercano risposte. Ma solo conferme che i
discepoli conoscono il suo mastiere, la madre e i parenti. Interresante però se
noi sappiamo bene la storia della patrologia orientale parteggia per i “fratellastri”.
Il vocabolario semitico della parentela è veramente povero (padre, madre,
figlio, figlia, fratello, sorella, zio materno). Quindi quando si usava
“fratello” anche significava “cugino” nel vangelo. Per questo motivo, in Mc 6,3
c’è Joses che è detto "fratello" di Gesù. Invece in Mc 15,40 Joses
risulta essere figlio non di Maria Vergine, ma di un’altra Maria.
L’altra domanda è “Gesù è proprio Messia o no? la risposta è si senza altro e senza dubio. Gesù è il Messia significa credere che Dio
sta effetivamente portando a compimento il suo progetto e che il mondo sta
ormai trasformandosi. Tanto vero che è difficile accettare un Messia, Figlio di
Dio, come Gesù. Difficile ammettere che Dio scelga i deboli per confondere i
forti, i poveri per confondere i potenti. Tanto vero che è difficile accettare
un Messia, Figlio di Dio, come Gesù. Difficile ammettere che Dio scelga i
deboli per confondere i forti, i poveri per confondere i potenti. Però, ricordiamoci che Gesù è il profeta di Dio che presenta nella
debolezza ma proprio lá che Gesù manifesta la potenza di Dio.
Quindi, la nostra speranza è fondata
non su un dominatore ma sul Crocifisso, il condannato a morte, che è Risorto ed
è il vero Signore.
Rinunciamo i nostri sogni di gloria e accogliamo con
gratitudine colui che viene a noi con una bontà per fare grazia e donare vita.
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