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giovedì 30 agosto 2012

Renung (3): Jangan berdosa


Jangan berdosa, janganlah matahari terbenam sebelum padam amarahmu, dan janganlah memberi kesempatan kepada setan (Ef 4:26-27)


Sejak orang-orang Kristen menjadi satu anggota dalam tubuh Yesus Kristus, ada kejahatan-kejahatan tertentu yang  harus dihindari dan ada keutamaan-keutamaan yang harus dilakukan bagi tubuh supaya berfungsi dengan baik. Berbohong harus diganti dengan berbicara kebenaran kepada sesama; matahari tidak akan bersinar kepada pemarah yang melakukan dosa; iblis jangan diberi kesempatan untuk bertindak. Mencuri hendaknya diganti dengan bekerja secara jujur sehingga apa yang didapat dari kerja itu dibagikan kepada yang membutuhkan. Pembicaraan buruk hendaknya diganti dengan pembicaraan yang bermanfaat untuk membangun dan membagikan rahmat kepada para pendengar. Para pembaca hendaknya tidak merisaukan Roh Kudus dari Allah karena di dalamnya mereka dimeteraikan demi penebusan zaman akhir.
         Seperti Paulus meminta pembacanya untuk menirukan dia dan ia sendiri adalah imitator Kristus sendiri. Demikian sekarang pengarang Efesus meminta pembacanya untuk menjadi "imitatio" Allah. Sebagai anak-anak Allah yang terkasih, mereka hendaknya hidup dalam kasih, seperti Kristus melakukan bagi “kita” ketika Ia mengorbankan diri bagi Allah.
         Paulus berkata: “Bila marah karena kejahatan dan ketidakadilan, jangan memberi peluang kepada iblis dengan bersikeras dalam kemarahan. Ia tidak dimaksudkan dendam pribadi dan ledakan isi hati secara emosional melainkan Paulus berpikir tentang amarah disebabkan oleh ketidakadilan. Pun amarah yang wajar semacam itu jangan dibiarkan mendidih perlahan-lahan sehingga menjadi dendam kesumat. Sebabnya ialah, iblis mempergunakan segala alat malah juga maksud-maksud baik dan minat sosial kita untuk memburukkan nama Gereja.
        Bagaimana dengan kita? Apakah kita membiarkan diri dalam kemarahan? Apakah kita menikmati kemarahan? Kendati kita benar dalam suatu hal, apakah kita lantas bisa marah seenaknya? Yesus kemungkinan besar tidak bermaksud demikian. Sebab amarah yang lahir menuju dendam kesumat adalah suatu kebodohan. 

Italiano (7): Chi sono Fratelli e Sorelle? 07072012


Il profeta Ezechiele è inviato da Dio al popolo d’Israele. Il popolo viene definito come un popolo di "ribelli" e di "figli testardi e dal cuore indurito" come dice la prima lettura. Dio, però, non si arrende. Egli ha mandato il profeta perché il suo popolo sapesse che Egli non ha abbandonato i figli di Abramo: un profeta è in mezzo a loro. Ezechiele accoglie la sua missione. Allo stesso popolo "ribelli" e di "figli testardi e dal cuore indurito" viene mandato Gesù. I suoi discepoli sanno che Gesù "il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone". Restano, perciò, stupiti dalla sua sapienza e dai suoi prodigi. Probabilmente ne avevano sentito parlare. Da qui la loro incredulità. Un falegname può avere la fama di un sapiente e di un taumaturgo? No, impossibile. Questo pregiudizio stupisce Gesù. Egli, infatti, "si meravigliava della loro incredulità".
Ci sono due domande che possiamo notare. La prima domanda è “Gesù aveva per davvero fratelli e sorelle?” per quanto riguarda la famiglia di Gesù, diciamo che sono domande retoriche, che non cercano risposte. Ma solo conferme che i discepoli conoscono il suo mastiere, la madre e i parenti. Interresante però se noi sappiamo bene la storia della patrologia orientale parteggia per i “fratellastri”. Il vocabolario semitico della parentela è veramente povero (padre, madre, figlio, figlia, fratello, sorella, zio materno). Quindi quando si usava “fratello” anche significava “cugino” nel vangelo. Per questo motivo, in Mc 6,3 c’è Joses che è detto "fratello" di Gesù. Invece in Mc 15,40 Joses risulta essere figlio non di Maria Vergine, ma di un’altra Maria.
L’altra domanda è “Gesù è proprio Messia o no? la risposta è si senza altro e senza dubio. Gesù è il Messia significa credere che Dio sta effetivamente portando a compimento il suo progetto e che il mondo sta ormai trasformandosi. Tanto vero che è difficile accettare un Messia, Figlio di Dio, come Gesù. Difficile ammettere che Dio scelga i deboli per confondere i forti, i poveri per confondere i potenti. Tanto vero che è difficile accettare un Messia, Figlio di Dio, come Gesù. Difficile ammettere che Dio scelga i deboli per confondere i forti, i poveri per confondere i potenti. Però, ricordiamoci che Gesù è il profeta di Dio che presenta nella debolezza ma proprio lá che Gesù manifesta la potenza di Dio.
Quindi, la nostra speranza è fondata non su un dominatore ma sul Crocifisso, il condannato a morte, che è Risorto ed è il vero Signore.
 Rinunciamo i nostri sogni di gloria e accogliamo con gratitudine colui che viene a noi con una bontà per fare grazia e donare vita.

Italiano (6): Talità Kum 01072012


Nel libro del Levitico c’è un intero trattato sulla purità e sull’impurità (Lv 11-16). Anche nel libro dei Numeri si trova questo tema che dice: "Quanto l’impuro avrà toccato, sarà impuro; chi lo avrà toccato sarà impuro fino alla sera". Nel mondo biblico c’era una vera e propria paura dell’impurità perché l’essere impuro non possiede tutta la vita che dovrebbe possedere e quella parte di vita mancate è occupata dalla morte.  "Impuro", infatti, equivale a "mancante di vita". La donna che "aveva perdite di sangue da dodici anni" è impura ed è impura anche la figlia di Giàiro perché è "morta"  Il testo biblico dice che in ambedue i casi Gesù è venuto a contatto con loro ("venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello" / "Prese la mano della bambina e le disse: "Talità kum"").
Gesù non ha subito l’impurità di ciò che ha toccato, ma, viceversa, è stato Lui a trasmettere la vita alle due donne. Perché è successo così? Quando il contatto avviene tra persone umane, viene trasmessa l’impurità. Quando, però, c’è il contatto tra Dio e le persone, essendo Dio la vita in assoluto. Quindi non solo l’impurità non viene trasmessa, ma è la vita che transita da Dio alla creatura umana. I due miracoli riportati dal brano evangelico (Mc 5,21-43), la guarigione dell’emorroissa e la rivivificazione della figlia di Giàiro, mostrano e dimostrano almeno tre cose: il potere taumaturgico di Gesù, la sua capacità di donare la vita e la sua divinità. La stessa cosa anche nel libro della Sapienza che dice “Dio non ha creato la morte”. Molto spesso nel mondo cristiano il miracolo viene compreso come un regalo di Dio al miracolato. Il miracolo, dunque, è un "segno" che indica la divinità di Gesù e la strenua volontà del Signore di donare la vita agli uomini. Il miracolo anticipa il dono della vita che, alla fine della storia, è per tutti.

Italiano (5): Il tesoro nascosto


Noi non siamo felici, perché? Perché forse abbiamo tante cose; siamo sopratutto colmi di desideri e di sogni. Ma non ci sentiamo felici. avvertiamo che ci manca sempre qualcosa; che ciò che abbiamo non ci basta, che I nostri desideri vanno molto al di là di ciò che abbiamo. Spesso tentiamo di calmare I nostril desideri dicendo a noi stessi che bisogna contenarsi, non desiderare di più.
Quello che cerchiamo e non troviamo, Gesù ce lo presenta con due meravigliose e semplici parabole: c’era un Tesoro nascosto in un campo e c’era un mercante che andava in cerca di perle preziose. La domanda è “chi è il Tesoro e la perla di preziosa?
Il Tesoro e la perla preziosa è colui che vale più di tutte le cose che un uomo possiede. Cioè possiamo dire è Gesù Cristo stesso, chef a venire il regno di Dio. Era difficile scoprire la presenza del regno di Dio in Gesù. Perché nella Sua esistenza umana semplice e commune esso si nascondeva. Ma chi ha veramente il desiderio di Dio, trova il Tesoro e la perla veri. Salmone nella prima lettura ha scoperto il vero Tesoro: il potere non basta per far vivere, ma Dio si. Dio infatti vale più di ogni altra cosa. Le cose non bastano a fa vivere veramente gli uomini; il dono della sapienza divina fa comprendere che il Tesoro che conta più di tutti gli altri è Dio.
Che cosa è Il Tesoro molto importante della nostra vita? Qual’ è il nostro Tesoro che sia il piu importante? La risposta dovrebbe essere il desiderio di Dio. Però se non secgliamo il desiderio di Dio; se non abbiamo gli altri desideri, che cosa succede? Allora, Gesù racconta un’ altra parabola: I pescatori la tirano, raccolgono I pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Quindi, dovremmo sapere il nostro Tesoro, lo sceglieremmo e lo faremmo.