Visualizzazioni totali

Benvenuti........

Para pembaca sekalian, selamat datang, selamat bergabung di blog ini. Fratelli e Sorelle, Ben Venuti!!!

sabato 1 settembre 2012

Italiano (10): Sogni, RAF 1991


Sogni è tutto quello che c'è... 
sono dei frammenti di te... 
sono come un piccolo popolo...
un'oracolo...parlano la vita com'è... 
sogni se non ce la fai più... 
ali che ti portano su... 
uomini combattono altri che si abbracciano...
sogni della gente qua giù... 
Sognala una vita che vuoi...
non smettere mai... 
fai che sia infinita e così... 
tu digli di si... 

Il mondo dentro te semrbrerà un giocattolo...
sogni tutto quello che c'è... 
Sognala una vita che vuoi non smettere mai... 
fai che sia infinita e così...tu digli di si... 

Sognami almeno una volta se non ci si incontra nei sogni... 

Sogni..è tutto quello che c'è.. 

Doa Liturgi (1)


Di kalangan umat Katolik, muncul kesan bahwa “orang Katolik” itu sulit untuk memimpin doa. Tidak hanya dalam perayaan besar, dalam ruang lingkup yang kecil saja,  “orang Katolik” jarang dengan mudah mau memimpin doa. Dalam kegiatan lingkungan, pesta ulang tahun, pesta kelahiran, perpisahan dan lain sebagainya, yang sering terjadi adalah saling “tunjuk-menunjuk” untuk memimpin doa. Maka, biasanya muncullah berbagai apologi. “Doa katolik terlalu tekstual, teologis dan biblis. “Doa katolik itu terlalu liturgis sehingga kurang spontan dan tidak keluar dari hati”. Alasan lain adalah karena “orang katolik” kurang terbiasa memimpin doa dengan kata-kata sendiri. Pada dasarnya, semua alasan apa pun yang kita ungkapkan bisa jadi benar. Akan tetapi, sungguhkah demikian? Seberapa tahukah kita akan doa liturgis itu? Seberapa pahamkah kita bagaimana berdoa secara liturgis itu? Tulisan ini berupaya menjelaskan itu semua. Barangkali, terasa teoritis di awal sebagai pengetahuan dasar dan di akhir nanti, ditawarkan cara berdoa secara liturgis sehingga kita sungguh siap kapan pun dan di mana pun diminta untuk memimpin doa.   

Apa itu Doa Liturgis?
Liturgi adalah berdoa, tepatnya berdoa bersama. Liturgi adalah suatu ritual yang dibangun berdasar beberapa unsur yaitu kata, simbol/tanda, tindakan, doa, nyanyian bahkan hening/diam. Liturgi kita (Gereja Katolik Roma) memiliki struktur dan acuan yang resmi yakni liturgi Romawi atau Latin.
Teks-teks liturgis seperti praenotanda, instruksi, rubrik, teks doa, teks puitis untuk madah/nyanyian dipelajari dalam bidang ilmu liturgi yang disebut dengan eucologi. Matias Auge, seorang Liturgis membagi eucologi dalam dua bagian yaitu a) teks yang bersifat biblis: bacaan Kitab Suci dan nyanyian biblis, b) teks yang diciptakan oleh para Bapa Gereja (Patristik, Magisterium): teks doa, teks puisi dan renungan dari para Bapa Gereja itu sendiri. Dengan kata lain, ada teks biblis dan teks patristik.
Dalam liturgi resmi, kita berdoa bersama sebagai Gereja dengan isi dan tata cara yang sama. Doa-doa liturgis resmi itu, disusun berdasarkan pertimbangan asas tradisi, unitas dan universalitas Gereja serta tanpa mengurangi penghargaan kepada kebiasaan budaya setempat.
Teks Liturgi mengandung beberapa unsur:
v Unsur Objektif (isi teologis) yang berakar pada Kitab Suci dan ditetapkan oleh Yesus (tiga dimensi fundamentalnya: anamnesis-ekaristik, pengudusan persembahan, permohonan bagi Gereja.
v Unsur Struktural (bentuk komposisi): invokasi, introduksi, petisi, motif, konklusi.
v Unsur gaya dan irama: menyingkapkan masalah-masalah kemanusiaan, hidup religius, psikologis, historis, tipologis.

bersambung...

Italiano (9): Riposatevi un’po’ 22072012


Nella nostra cultura odierna la frase di Gesù "Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po" non esprime certo le stesse cose che, invece, poteva esprimere ai suoi apostoli. La frase “riposatevi un po“ ha un significato sia per gli apostolic sia per noi. Quindi, se Gesù parlasse a noi riposatevi, allora che faremmo? Che cosa pensereste voi se Gesù ci dicesse riposatevi? Forse per noi, “riposatevi” significa (che ne so, magari) la spiaggia, niente lavoro ordinario, niente orari assillanti, forse anche montagna, lago, mare con tutte le varianti del caso.
Quel riposo che Gesù dice ai suoi apostoli sembra una cosa importante. Come mai? Perché quel riposo dura il tempo di una traversata del lago. Cioè; in quella attraversata i discepoli sono rimasti soli con Lui e lo "stare con Lui" era il primo obiettivo della loro vocazione ("Ne costituì Dodici - che chiamò apostoli -, perché stessero con lui": Mc 3,14). Il secondo obiettivo era "per mandarli a predicare". Gli apostoli sono appena ritornati dalla loro missione di predicazione e Gesù compie un gesto altamente pedagogico. Egli vuole che i suoi discepoli non dimentichino la radice della loro vocazione: lo stare con Lui.
Quindi, possiamo dire che il riposarsi appare come quella pausa necessaria che aiuta a ricuperare la radice della propria identità e della propria chiamata. L’intenzione dell’evangelista è sottolineare la continuità tra Gesù e i suoi apostoli. Il ritemprarsi, stando con Lui, è il momento culmine di questa continuità. Stando con Lui "imparano il Maestro" e non solo il suo pensiero. Per quanto riguarda il brano evangelico odierno si può suddividere in tre momenti narrativi: il ritorno dei Dodici (Mc 6,30), il riposo con Gesù (Mc 6,31-33) e la compassione di Gesù per la folla (Mc 6,34).
La compassione di Gesù per la folla incarna la dedizione e l’attenzione del buon pastore per il credente così come sono presentate nel Salmo responsoriale. Nel Salmo Dio è la guida (pastore) che porta il credente in pascoli erbosi e ad acque tranquille. Dio, in modo diretto o per mezzo di pastori da Lui scelti, si prende sempre cura del suo popolo. Come dice nella prima lettura: "Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho scacciate e le farò tornare ai loro pascoli"
Se avete lavorato molto, allora riposatevi un po’, solo un po’ però non è tanto. Quindi andate al qualsiasi posto comoe volte. Ma vi ricordati sempre che per gli apostoli, il riposo significhi stare con Gesù, magari anche per noi.

Italiano (8): La Vocazione 14072012


Cominiciamo da una domanda: Chi sarebbe responsabile nella vocazione soprattutto per la missione? Che dovrebbe farla? Dobbiamo vedere nella liturgia della parola. Le tre letture liturgiche ci invitano a riflettere sulla natura della missione e la nostra partecipazione. La prima lettura parla sul profeta Amos. Amos fu uno dei più grandi profeti per la sua sensibilità sociale e religiosa. Nella seconda letrtura, Paolo, parlando dei carismi, dice che a "ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito" e tale manifestazione non è solo per la riuscita del singolo, ma anche "per il bene comune". Naturalmente lo Spirito è libero e distribuisce i carismi "a ciascuno, come vuole". Questa libertà dello Spirito di cui Paolo parla è presente anche in Gesù che tra i suoi discepoli ne sceglie dodici, "quelli che voleva" (Mc 3,13). I Dodici erano di varia estrazione sociale, con gradi di cultura diversi, con una capacità di fede quanto mai varia. Dio sa perché sceglie una persona, anche se la scelta divina può sembrare a noi poco o per niente motivata.
Quando Gesù scelse i Dodici, immediatamente fece comprendere i suoi obiettivi. Essi dovevano rimanere con lui (Mc 3,14). Quindi, I Dodici, che a stare con Gesù, vennero scelti per essere mandati dal Signore "a predicare" (Mc 3,14). Il carisma che i Dodici avevano ricevuto doveva maturare secondo un modello preciso: il Maestro. Ogni vocazione, infatti, ha il modello nella persona di Cristo.
Il testo biblico del vangelo (Mc 6,7-13) incomincia in questo modo: "Chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due…". Vediamo che il verbo"chiamare" è al presente. Sembra che l’evangelista abbia voluto richiamare vocazione e missione come due realtà non scindibili, cioè non si separa. Non esiste una chiamata soltanto perché la chiamata originale viene sempre più specificata man mano il credente matura. Per esempio, ad Abramo, Dio non indica subito dove deve andare, ma prima lo invita ad uscire dalla sua terra e solo in seguito gli dice dove fermarsi. I dodici sono mandati a tutte le genti per farle discepole sue cioè lottando contro "gli spiriti immondi" (v.7), combattendo contro la malattia (v.13b) e predicando la conversione (v.12). Essi continuano ciò che Cristo ha iniziato.
La missione di ogni discepolo di Gesù è quella di combattere il Male in ogni forma sia faccia presente tra gli uomini. Se si analizza la missione dei Dodici (predicare la conversione, scacciare molti demòni, prendersi cura dei malati e guarirli) si può notare che il combattimento contro il male non ha solo la dimensione spirituale. E’ una missione che abbraccia tutto l’uomo.
Dunque, torniamo a nostra domanda: “Chi sarebbe responsabile nella vocazione soprattutto per la missione? Che dovrebbe farla?”. Possiamo quindi rispondere: secondo la prima lettura è Amos; ma secondo il vangelo dovrebbero essere I dodici. In questo occasione, vorrei dire che la vocazione la missione siano solo compiuto dei preti e dei religiosi e non anche dei laici e fedeli. Come mai? Perché come dice san Paolo nella sedonda lettura, anche noi siamo chiamati a cooperare alla grande opera di ricondurre al Cristo tutte le cose.

Renung (4) copas dari milis tetangga


ANAKKU... GEMBALAKU... (SUARA HATI SEORANG IBU)

Anakku tercinta…,
kau tetap menjadi anakku, namun bukan hanya milikku.
Kau tetap darah dagingku, namun bukan hanya kepunyaanku.
Kau tetap buah cinta perkawinan kami yang terindah, namun bukan untukku semata.

Mulai sekarang,
Dalam iman aku memandangmu, Utusan Tuhan-ku.
Dengan penuh harap, aku pasrahkan hidupku padamu, Gembala-ku.
Dan sepenuh kasih, aku menyapamu, Pastor-ku.

Tiada yang aku minta, selain berkat;
Tiada yang ingin aku dapatkan selain berkat.
Saat aku sakit nanti, mungkin kau takkan selalu hadir, walau aku ingin anakku hadir.
Saat aku dalam kesendirian, mungkin kau tak punya waktu menemanii aku, biar aku amat rindu.
Saat aku di uzur usia, aku tak menaruh harapan lebih untuk kau datang, kendati aku berharap.

Sekalipun di batas kesanggupanku untuk terus hidup di bumi ini
saat tarikan dan hembusan nafas terakhir hidupku,
saat mata tak kuat lagi membuka dan tubuh terbujur kaku dalam kedinginan panjang,
aku telah siap untuk tidak mengeluh dan meminta kepada Tuhan-ku, pun kepadamu,
bila benar kau tak sempat hadir memberi berkat terakhir untukku,
sekalipun sukacita besar bagiku seandainya kau datang.
Sungguh, pada saatnya tiba, akan terasa begitu indah, damai dan bahagianya,
bila aku menutup mata diiring berkat dan olesan minyak kudus
dari tangan kudus putera kesayanganku.

Saat ini, setiap lidah di surga dan di bumi akan berkata kepadamu :
“Berbahagialah rahim yang telah mengandung engkau” dan
“Bergembiralah dia yang dari benihnya, engkau dibentuk”,
Jikalau berkenan, aku memohon, anakku :
“Jangan biarkan rahim ini menjadi malu dan benih ini tak mampu tegakkan wajah,
di hadapan wajah-wajah surga dan bumi”.

Kamu adalah pilihan Allah dan kecintaan Gereja…
Dan kisah orang-orang pilihan sejati, adalah kisah KASIH di jalan salib,
Peristiwa orang-orang kepunyaan Allah, adalah peristiwa KASIH di jalan derita.
Kepunyaan tak ternilai dari orang-orang terpanggil adalah Tuhan dan Umat-Nya.

Kumohon dari kerinduan jiwaku,
Biarlah HUKUMmu adalah KASIH.
KESUKAANmu adalah SABDA SUCI ALLAH.
KESENANGANmu adalah MELAKUKAN KEHENDAK ALLAH.
Dan KEUTAMAANmu adalah KESELAMATAN JIWA-JIWA.
KEBAHAGIAANmu adalah MENJADI KEPUNYAAN ALLAH.
KEHORMATANmu adalah KEMATIAN oleh karena KASIH.

Untuk engkau anakku, cinta dan harapanku :
Jangan menjual KEMISKINAN hidupmu, demi KEMEWAHAN yang tak seharusnya;
dan mengeksploitasi KESEDERHANAANmu, demi SANJUNGAN yang tak semestinya.
Tak boleh menggadaikan KEMURNIANmu, demi KENIKMATAN yang tak wajar;
dan melelang KESUCIANmu demi KESENANGAN yang tak senonoh.
Jangan mengendorkan KESETIAANmu, demi KEBEBASAN yang tak patut,
dan mengobok-obok KETAATAN demi KEMERDEKAAN yang tak teratur.

Gembala kesayanganku…, sekarang pergilah…!
Perjuangan baru dimulai, namun Jangan Takut…!
Setiap hari dan di setiap waktu,
aku tetap bersamamu, sekalipun kita tak berada bersama.
Kebahagiaanmu di puncak Tabor, adalah kebahagiaanku,
Deritamu di ketinggian Kalvari, adalah deritaku pula.
Akupun siap berkata “Ámin”, bila saatnya sebilah pedang menembus jiwaku.
Sekalipun jiwamu ingin meminta “Bapa, biarlah piala ini berlalu”,
Namun aku siap untuk berkata dalam langkah laku hidupku,
“Jadilah padaku, menurut kehendak-Mu !”

Putera kebanggaan-ku….
Jadilah anak kesayangan Allah dan kebanggaan kaum beriman.
TEGUH dalam IMAN, SETIA dalam KASIH, KOKOH dalam PENGHARAPAN
Aku mencintaimu dan akan terus mencintaimu, sampai ke batas hidupku
Kuiring perjuanganmu dengan doa-doaku,
sampai jiwaku pergi ke langit tinggi, tinggalkan raga insaniku di bumi.

Janganlah membuat menjadi sia-sia segala kasih karunia Allah ada padamu.
Kuduskan dirimu bagi-Nya dan sucikan jiwamu sebagai silih atas dunia ini.

Anakku…, Pastorku…., Gembalaku…
Aku percaya padamu,
Aku berharap padamu,
Aku amat mengasihimu.

giovedì 30 agosto 2012

Renung (3): Jangan berdosa


Jangan berdosa, janganlah matahari terbenam sebelum padam amarahmu, dan janganlah memberi kesempatan kepada setan (Ef 4:26-27)


Sejak orang-orang Kristen menjadi satu anggota dalam tubuh Yesus Kristus, ada kejahatan-kejahatan tertentu yang  harus dihindari dan ada keutamaan-keutamaan yang harus dilakukan bagi tubuh supaya berfungsi dengan baik. Berbohong harus diganti dengan berbicara kebenaran kepada sesama; matahari tidak akan bersinar kepada pemarah yang melakukan dosa; iblis jangan diberi kesempatan untuk bertindak. Mencuri hendaknya diganti dengan bekerja secara jujur sehingga apa yang didapat dari kerja itu dibagikan kepada yang membutuhkan. Pembicaraan buruk hendaknya diganti dengan pembicaraan yang bermanfaat untuk membangun dan membagikan rahmat kepada para pendengar. Para pembaca hendaknya tidak merisaukan Roh Kudus dari Allah karena di dalamnya mereka dimeteraikan demi penebusan zaman akhir.
         Seperti Paulus meminta pembacanya untuk menirukan dia dan ia sendiri adalah imitator Kristus sendiri. Demikian sekarang pengarang Efesus meminta pembacanya untuk menjadi "imitatio" Allah. Sebagai anak-anak Allah yang terkasih, mereka hendaknya hidup dalam kasih, seperti Kristus melakukan bagi “kita” ketika Ia mengorbankan diri bagi Allah.
         Paulus berkata: “Bila marah karena kejahatan dan ketidakadilan, jangan memberi peluang kepada iblis dengan bersikeras dalam kemarahan. Ia tidak dimaksudkan dendam pribadi dan ledakan isi hati secara emosional melainkan Paulus berpikir tentang amarah disebabkan oleh ketidakadilan. Pun amarah yang wajar semacam itu jangan dibiarkan mendidih perlahan-lahan sehingga menjadi dendam kesumat. Sebabnya ialah, iblis mempergunakan segala alat malah juga maksud-maksud baik dan minat sosial kita untuk memburukkan nama Gereja.
        Bagaimana dengan kita? Apakah kita membiarkan diri dalam kemarahan? Apakah kita menikmati kemarahan? Kendati kita benar dalam suatu hal, apakah kita lantas bisa marah seenaknya? Yesus kemungkinan besar tidak bermaksud demikian. Sebab amarah yang lahir menuju dendam kesumat adalah suatu kebodohan.